17 giugno 2024


Questa mattina, al risveglio, il cielo era coperto e forse durante la notte ha anche piovuto. 

Ho lasciato presto le sponde del lago per arrivare in fretta a Leknes. I primi chilometri sono stati, come nella tappa di ieri, un continuo saliscendi a volte seguendo i sentieri ben tracciati, a volte cercandoli in mezzo alle paludi o risalendo ripidi crinali. Dall’alto si cominciava a vedere la città. 

In poco tempo ho raggiunto la strada 815, che avevo lasciato l’altro ieri prima di avventurarmi tra le montagne. L’ho seguita fino in fondo. Intanto il sole era tornato a splendere.  In attesa del bus che mi avrebbe portato sull’isola Flakstadøya, di Leknes ho visitato il supermercato REMA 1000 per fare provviste e una Bakery per un meritato “caffè e dolcetto”.  

Alla fermata dell’autobus c’era più gente del solito. L’autista, che era lo stesso che mi aveva portato da Svolvær a Sunklakk, mi ha fatto scendere all’incrocio con la strada per Nusfjord. Da lì ho proseguito a piedi lungo la strada 807 ammirando le nuove montagne da una parte e il fiordo dall’altra.  

In 6 km ho raggiunto il caratteristico paesino di pescatori Nusfjord. Piuttosto che un villaggio ormai è un museo pieno di turisti. Per visitarlo è necessario pagare un biglietto. C’è da dire che è il classico villaggio che uno immagina pensando alle Lofoten: tante palafitte uguali in legno rosso che si allungano nell’acqua del fiordo.   

Ho proseguito prendendo il “sentiero dei pescatori” fermandomi con la tenda su un promontorio panoramico, da cui si vede un bellissimo scorcio del Vestfjord. Un ottimo luogo per godere pace e serenità.