STORNARA - CERIGNOLA
23 giugno 2025
Quella di oggi è stata l’ultima tappa di quest’anno. Tutto si è tinto di “ultima volta”… mi dispiace lasciare la Via Francigena del Sud. Sono stato bene. Mi mancherà la routine di questi giorni di cammino.
Quella di oggi è stata l’ultima tappa di quest’anno. Tutto si è tinto di “ultima volta”… mi dispiace lasciare la Via Francigena del Sud. Sono stato bene. Mi mancherà la routine di questi giorni di cammino.
Gli ampi terreni coltivati e le grandi pale eoliche oggi non mi hanno particolarmente emozionato: da tre giorni il paesaggio è lo stesso. Avverto la fatica del caldo e dello sguardo che si perde lontano senza riuscire a fissarsi su qualcosa di diverso. Questo mi ha dato la possibilità di pensare tanto.
Ho camminato sul basolato romano della via Traiana, che la Via Francigena del Sud si propone di ripercorrere; ho ammirato i resti di una città che ha fatto la storia e che è stata abbandonata dopo due forti terremoti nel IV secolo d.C.
Arrivato a metà strada potevo vedere davanti a me, in cima a un colle, Castelluccio dei Sauri, la meta; dietro, sull’altra collina, il profilo della città di Troia. Inaspettatamente, ad un incrocio in mezzo al nulla, ho trovato un bar.
Oggi me la sono presa comoda: mi sono svegliato tardi, ho fatto colazione alle 8.00 e sono partito per una tappa breve che mi avrebbe portato nel Tavoliere delle Puglie.
Le previsioni dicevano “pioggia debole” dalle 7.00 alle 9.00, “allerta arancione” dalle 14.00. Dovevo arrivare a Celle di San Vito entro le 14.00!
La strada mi ha portato sulle magnifiche colline che mi hanno tenuto compagnia fino alla meta. Era un incanto girarmi da una parte e dall’altra ed accorgermi di essere circondato da immense distese di campi coltivati.
Al termine della lunga ciclabile mi sono diretto verso la città dalla zona Pantano, ho superato la Stazione Appia e sono entrato a Benevento. Dopo giorni di cammino tra campagne e paesini, mi ha colto alla sprovvista la caotica vivacità della città.
Avevo un appuntamento alle 8.30 a Solopaca per visitare l’antico frantoio all’interno di palazzo Cusani, così sono partito subito, verso le 7.15, in una splendida domenica di sole.
Uscendo da Faicchio ho attraversato il bellissimo ponte romano sul Titerno in secca. Il cammino continuava e la fatica cominciava a farsi sentire, soprattutto nei lunghi tratti di asfalto sotto il sole a picco. Particolarmente suggestivo è stato invece il passaggio nel bosco attorno al monte Acero.